Pagina:Poemetti allegorico-didattici del secolo XIII, 1941 – BEIC 1894103.djvu/64

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58 poemetti allegorico-didascalici

cui la gente riprenda
d’una laida vicenda,
tu dèi essere acorto
     1900a diritto ed a torto
in dicer ben di lui,
e per fare a colui
discreder ciò che dice.
E poi, quando ti lice,
     1905l’amico tuo gastiga
del fatto onde s’imbriga.
Cosa che tu promette,
non vo che la dimette.
Comando che s’atenga,
     1910pur che mal non n’avenga.
Ben dicon buoni e rei
se tu fai ciò che dèi,
avegna ciò che puote;
ma poi chi ti riscuote,
     1915s’un grave mal n’avene?
Foll’è chi teco tene;
ch’io tegno ben leale
chi per un picciol male
fa schifare un magiore,
     1920se ’l fa per lo migliore,
sí che lo pegio resta.
E chi ti manofesta
alcuna sua credenza,
abine retenenza
     1925e la lingua sí lenta,
ch’un altro no lla senta
sanza la sua parola;
ch’io giá per vista sola
vidi manofestato
     1930un fatto ben celato.
E chi ti dá in prestanza
sua cosa, o in serbanza,