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     Corse Elettra a quei gridi, e orrenda scena
Vide aprirsi d’innante all’improviso:
Morto nel sangue il Re, di sangue piena
Clitennestra e di sangue un ferro intriso:
Fuggì credendo a’ propri sguardi appena,
Cuoprendo colla destra il pianto e il viso,
E tremebonda e stretta al cor d’un gelo
Gridò vendetta, e non fu sordo il cielo.

     Ma fu sorda la madre, a cui bollia
Vampa funesta nelle atroci vene:
Dell’adultero ardor tutta in balia
La man porse del Drudo alle catene;
Qual Nume oh ciel! qual fero Nume ardia
Auspice farsi di sì crudo Imene?
Aletto forse e del marito esangue
L’orrendo nodo sigillò col sangue.