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x ESIODO

E appunto gli scavi archeologici hanno messo in luce in Beozia, sopra lo strato pelasgico, uno strato non già fenicio, nel senso comune, ma sicuramente egeo1. Donde la conclusione, quasi certa, che egeo dové appunto essere Cadmo2.

Poi, d’un tratto, la reggia di Cadmo crolla dalle fondamenta, la sua progenie è sterminata, egli deve andare in esilio. E la leggenda, che attribuisce a Diòniso offeso tutto questo scempio, ci appare viva dei piú abbaglianti colori. Ma è abbastanza facile ridurla al nucleo storico: una nuova invasione che scaccia gli antichi signori. E mentre, per esempio, nelle Baccanti d’Euripide l’esilio di Cadmo è avvolto fra dense brume di leggenda, Pausania dice, con precisione geografica, che, discacciato dalla Beozia, emigrò in Illiria.

E chi furono i nuovi invasori nascosti sotto il nome di Diòniso? — Qui le fonti ci abbandonano, o, meglio, ci riferiscono un intrigo dinastico, che non ha molta importanza, perché, evidentemente, è un accomodamento posteriore, escogitato per trovare una discendenza legittima ad una nuova dinastia, quella dei famosi Labdàcidi; i quali, poi, sembrerebbero davvero Achèi: cosí perfettamente la storia di Edipo e quella dei suoi figli s’inquadra in quella degli Achei, che è tutta un tessuto di violenze, d’inganni, d’orribili delitti3.

Sotto questa dinastia, Tebe sale ad alta potenza; e due coalizioni si formano per abbatterla. La prima (I sette a Tebe) fallisce al suo scopo; la seconda, invece (Epigoni), riesce; e Tebe è, per la seconda volta, distrutta dalle fondamenta.

Poco dopo scoppia la guerra di Troia. Nel breve spazio che separa questa guerra dalla seconda distruzione, non im-

  1. Lo provano specialmente gli scavi del Keramopullos nella cittadella preellenica.
  2. L’ipotesi fu principalmente avanzata da Arturo Evans nel suo lavoro Scripta Minoa, 1909.
  3. Vedi, in questa collezione, la prefazione all’Iliade, pag. XXII.