Pagina:Poesie (Carducci).djvu/728

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702 rime nuove


Ode, e, poggiato il capo su l’alta spada, il sire
Canuto d’Hohenzollern pensa tra sé — Morire
Per man di mercatanti che cinsero pur ieri
16A i lor mal pingui ventri l’acciar de’ cavalieri! —

E il vescovo di Spira, a cui cento convalli
Empion le botti e cento canonici gli stalli,
Mugola — O belle torri de la mia cattedrale,
20Chi vi canterà messa la notte di natale? —

E il conte palatino Ditpoldo, a cui la bionda
Chioma per l’agil collo rose e ligustri inonda,
Pensa — Dal Reno il canto de gli elfi per la bruna
24Notte va: Tecla sogna al lume de la luna. —

E dice il magontino arcivescovo — A canto
De la mazza ferrata io porto l’olio santo:
Ce n’è per tutti. Oh almeno foste de l’alpe a’ varchi,
28Miei poveri muletti d’italo argento carchi! —

E il conte del Tirolo — Figliuol mio, te domane
Saluterà de l’Alpi il sole ed il mio cane:
Tuoi l’uno e l’altro; io, cervo sorpreso da i villani,
32Cadrò sgozzato in questi grigi lombardi piani. —

Solo, a piedi, nel mezzo del campo, al corridore
Suo presso, riguardava nel ciel l’imperatore:
Passavano le stelle su l’ grigio capo; nera
36Dietro garria co ’l vento l’imperial bandiera.