Pagina:Poesie (Carducci).djvu/139

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juvenilia 113

E a voi tessali monti esercitati
20Dal piè de gl’immortali. Ardea, fremea,
Trasumanato, il giovinetto; e mille
Di numi ombre e d’eroi nel faticato
Petto surgeano a domandargli il canto.

Ed ei pregò, la genitrice Terra
25Molto adorando e il Cielo antico; e a’ suoi
Vóti secondo te chiamò che in alto
Hai sede e regni l’invernal Dodona,
Giove pelasgo. E voi spesso invocando,
Voi già prodotti in piú sereno giorno
30Eroi figli de’ numi e di tiranni
Domatori e di mostri, e quei che forti
Furo e co’ forti combatteano, venne
Del re Pelide al tumulo. E sedeva
Inneggiando, e chiamava - O crollatore
35Terribile de l’asta, o d’immortali
Cavalli agitator, mòstrati al vate,
Uom nato de la diva. Un fatal canto,
Ecco, io medito a te; che n’abbian gloria
Ellade e Ftia regale e d’Eaco i figli,
40Incremento di Giove. E, deh m’assenta
Questo vóto la Parca! io ne la gloria
Tua de gli elleni il bel nome disperso
Raccoglierò poeta. Odo, la diva
Odo: e di te la grave ira mi canta.
45O re Pelide, al tuo poeta mòstrati. -