Pagina:Poesie (Carducci).djvu/684

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658 rime nuove

Io tutto desïoso liberava
Gli occhi e i pensier per la finestra, quindi
I monti e il cielo e quinci la lontana
20Curva del mare a contemplar. Gli uccelli
Si mescean ne la luce armonizzando
Con mille cori: a i pigolanti nidi
Parlar, custodi pii, gli alberi antichi
Pareano, e gli arbuscelli a le ronzanti
25Api ed i fiori sospirare al bacio
De le farfalle; e steli ed erbe e arene
Formicolavan d’indistinti amori
E di vite anelanti a mille a mille
Per ogni istante. E li accigliati monti
30Ed i colli sereni e le ondeggianti
Mèssi tra i boschi ed i vigneti bionde,
E fin l’orrida macchia ed il roveto
E la palude livida, pareano
Godere eterna gioventú nel sole.
35Quando, come non so, quasi dal fonte
D’essa la vita rampollommi in cuore
Il pensier de la morte, e con la morte
L’informe niente; e d’un sol tratto, quello
Infinito sentir di tutto al nulla
40Sentire io comparando, e me veggendo
Corporalmente ne la negra terra
Freddo, immobile, muto, e fuor gli augelli
Cantare allegri e gli alberi stormire
E trascorrere i fiumi ed i viventi
45Ricrearsi nel sol caldo irrigati