Pagina:Poesie (Monti).djvu/181

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CANTO QUARTO 165

     Urta le gallic’ossa, e quell’aspetto
     Par che ’l natio rancor gli disacerbe1.
Vidi ’l campo ove Scipio giovinetto
     185Contro i punici dardi allo spirante
     Padre fe’ scudo del roman suo petto2.
Vidi l’umil Agogna3 intollerante
     Del suo fato novel; vidi la valle
     Cui nome ed ubertà fa la sonante
190Sesia4. Di là varcai per arduo calle
     L’alpe che5 il nutritor di molte genti
     Verbano6 adombra colle verdi spalle.
Quindi del Lario7 attinsi le ridenti
     Rive, e la terra ove alla luce aprîrsi
     195I solerti di Plinio occhi veggenti8;
Ed or l’odi di Volta insuperbirsi,
     Che vita infonde9 pe’ contatti estremi
     Di due metalli10 (maraviglia a dirsi!)
Nei membri già di pelle e capo scemi
     200Delle rauche di stagno abitatrici,
     E di Galvan ricrea gli alti sistemi.
I placidi cercai poggi felici
     Che con dolce pendío cingon le liete
     Dell’Eupili11 lagune irrigatrici;


202-258. Questi versi sul monumento del Parini sono nel testo quali il M. li pubblicò insieme coi Sepolcri del Foscolo e del Pindemonte nel 1808 in Brescia: qui reco le varianti (che son quelle senza indicazione) della prima forma ch’ebbero dal poeta, quale si legge in alcune stampe della Mascheroniana e anche nel Resnati.


    dall’esercito di Carlo V (1500-1558).

  1. 183. che ’l natio ecc.: che ingentilisca quella rozzezza di sentimenti ch’egli ebbe da natura.
  2. 184. ove ecc.: ove accadde la battaglia del Ticino (vinta da Annibale), in cui restò ucciso Paolo Emilio, invano difeso dal figlio suo adottivo P. Cornelio Scipione, soprannominato poi l’Africano.
  3. 187. Agogna: fiumicello alla destra di Novara, la «quale, tolta alla repubblica cisalpina, era passata proprio allora a far parte del dipartimento della Sesia.
  4. 188. la valle ecc.: la Val Sesia, che prende nome dal fiume principale che la bagna.
  5. 191. che: È soggetto.
  6. 192. Verbano: il piú grande de’ laghi subalpini d’Italia, che però si chiama Lago Maggiore, ed è formato dal Ticino.
  7. 193 Lario: il lago di Como il quale, partendo dalle falde delle Alpi Rezie, si stende da settentrione a mezzogiorno, e a Bellagio si divide in due rami, orientale l’uno verso Lecco, occidentale l’altro verso Como. Lario è il nome che gli dà anche Virgilio: cfr. Geor. II, 159.
  8. 194. la terra ecc.: Como, che fu patria del grande naturalista Autore:Plinio il vecchio (23-79 d. C.). - Di terra per città s’hanno moltissimi esempi in Dante. Cfr. Inf. v, 97; viii, 130; ix, 104; xvi, 9, xx, 98; xxi, 40; xxvii, 43; Purg. vi, 75; Par. ix, 92 ecc.
  9. 197. Che vita ecc.: Accenna alla teoria del magnetismo animale e dell’elettricità, scoperta dal bolognese Luigi Galvani (1737-1798) e perfezionata da Alessandro Volta, comasco (1745-1827), per mezzo dell’invenziono della pila, a cui se si attacca una rana (le rauche ecc.) scorticata e senza capo, salta quasi come se fosse viva.
  10. 198. due metalli: lo zinco e il rame.
  11. 204. Eupili: cosí era chiamato dagli antichi il lago di Pusiano in Brianza (cfr. Plinio St. N. III, 23), presso il quale sorge il paesello di Bosisio, che fu patria di G. Parini. Od. 1,33: «Colli beati o placidi Che il vago Eupili mio Cingete con dolcissimo Insen-