Vai al contenuto

Pagina:Poesie (Monti).djvu/74

Da Wikisource.
58 IN MORTE DI UGO BASSVILLE

     si disser vale e si baciaro in faccia.
Ed una si rimase alle vedette1,
     170Ad aspettar che su la rea Marsiglia
     Sfreni2 l’arco di Dio le sue saette.
Sovra il Rodano3 l’altra il vol ripiglia,
     E via trapassa d’Avignon la valle
     Già di sangue civil fatta vermiglia:
175D’Avignon, che, smarrito il miglior calle4,
     Alla pastura intemerata e fresca
     Dell’ovile roman volse le spalle,
Per gir co’ ciacchi5 di Parigi in tresca
     A cibarsi di ghiande, onde la Senna6,
     180Novella Circe7, gli amatori adesca.
Lasciò Garonna8 addietro, e di Gebenna
     Le cave rupi e la pianura immonda
     Che ancor la strage camisarda accenna.
Lasciò l’irresoluta e stupid’onda
     185D’Arari9 a dritta, e Ligeri a mancina,
     Disdegnoso del ponte e della sponda10.
Indi varca la falda tigurina11,


173-4. E via sovr’esso d’Avignon la valle Passa di sangue cittadin vermiglia.

184. Restò l’irresoluta

    cia: cammino. Dante Par. viii, 148: «Onde la traccia vostra è fuor di strada».

  1. Ed una: l’anima del manigoldo. — alle vedette: in osservazione.
  2. Sfreni: liberi dal freno, cioè scocchi.
  3. Rodano: gran fiume ad occidente di Marsiglia, nelle pianure bagnate dal quale sorge Avignone, che fu già sede del pontefice (1309-1378), e poi venne amministrata da un legato fino al 1791, in cui, dopo sanguinose guerre civili fra conservatori e repubblicani, fu annessa alla repub. francese.
  4. il miglior calle: la retta via, quella della soggezione alla Chiesa.
  5. ciacchi: porci. — in tresca: La tresca è propriamente danza fatta di mani e di piedi: ma qui deve intendersi per malvagia compagnia, come in quel del Petrarca (Trionf. Fam. II, 107): «e vidi in quella tresca Zenobia, del suo onor assai piú scarsa».
  6. la Senna: Parigi. Cfr. la nota al v. 39, p. 4.
  7. Circe: Cfr. la nota al v. 278, p. 19. Cfr. anche Dante Purg. xiv, 40 e segg.
  8. Garonna: oggi Gironda, gran fiume che nasce nella Catalogna, passa per la Linguadoca e la Guienna e si getta nell’oceano non molto lungi da Bordeaux. — di Gebenna ecc.: gli alti monti della Linguadoca inferiore (Cévennes), ove, sul principio del sec. xviii, i Camisardi (specie di Calvinisti detti cosí o da camisade, termine guerresco che vuol dire sortita improvvisa, o dalla veste che portavano a guisa di camicia), profittando della guerra tra la Francia e la Spagna per una parte e l’Austria per l’altra, commisero grandi crudeltà contro i cattolici, e dove furono sconfitti interamente dal maresciallo di Villars nel 1703.
  9. Arari: la Saona. Cfr. la nota al v. 25 del Congr. Cis. in Lione. — Ligeri: la Loira (lat. Liger), il maggior fiume della Francia, navigabile per 835 ch. e piú, che bagna le città di Nevers, Orléans ecc., riceve molti affluenti e si getta nell’Atlantico non lungi da Nantes.
  10. Disdegnoso ecc.: Esprime la pienezza e rapidità del fiume con frase virgiliana. En. VIII, 728: pontem indignatus Araxes.
  11. la falda tigurina ecc.: «Giulio Cesare racconta che, mentre l’esercito degli Elvezii aveva già con tre delle quattro sue parti tragittato l’Arari, sorprese egli la quarta parte, prima che questa pure tragittasse, e la disfece. Indi soggiunge che il luogo di quella battaglia pagus appellabatur Tigurinus. Il poeta nostro adunque, ragionevolmente supponendo che fosse l’Arari medesimo il termine di quel territorio, appella il campo