Pagina:Poesie della contessa Paolina Secco-Suardo Grismondi tra le pastorelle arcadi Lesbia Cidonia, 1820.djvu/105

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Ma Roma ingrata videlo
     Egro, da lei lontano
     Languir fra genti inospite
     Pietà chiedendo invano.

Là del gelato Sarmata
     In su i barbari lidi
     Quai non udissi misero
     Metter dolenti gridi!

E intanto del mar Scitico
     Le crude onde frementi,
     E i sassi ripetevano
     Quei non più uditi accenti.

Te pur le grazie godono
     Le Mierre ornar di fiori
     Se le tue corde sonano
     Ninfe leggiadre e amori

O se il pittor per l’arduo
     Sentier tu guidi, e schiudi
     L’arte, onde vita spirano
     Le tele informi e rudi.