70Pur morte ahimè! che priego alcun non ode,
Ti volle alfin sua preda, e sul tuo caro
Da l’implacabil Dea reciso stame
Pianser l’arti tua cura, i sacri studj,
E della Francia il Genio anco ne pianse» 75Volgi dal cheto Eliso ombra beata
Al patrio tuo terren che certo è ancora
L’oggetto del tuo amor, volgi lo sguardo,
E contento vi mira il comun pianto
Che il tuo cenere onora, e vedi a quai 80Degne del cedro eterno elette carte
Il dotto Condorcet tuoi fasti affida.
Non sol dischiuse Urania a lui le fonti
D’ogni raro saper, sicché già vola
Ad ogni lido di sua gloria il suono, 85Ma cogli attici suoi robusti modi,
Quai già s’udirò a miglior tempi, ai gode
I bei nomi serbar, e vuol che ad onta
Della morte per lui vivano incisi
Nel tempio della Fama in auree note.