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PER LA MORTE

DI UN FANCIULLO


SONETTO


Di questo amato rio lungo le sponde
     Un tenero arboscel lieto crescea
     E già con poca, ma dolce ombra all’onde
     Che l’educaro il guiderdon rendea.

O come spesso a rimirar sue fronde
     Ognor farsi più belle io qui volgea,
     E colorarlo il sole, e le gioconde
     Aure baciarlo con piacer vedea.

Ma d’improvvisa orrida nube il Cielo
     Tutto si avvolse e turbine crudele
     Cinse, sfrondò, divelse il caro stelo.

Ahi! qui d’intorno ancora il guardo mio
     In cercarlo s’affanna, e alle querele
     Che gitto invan sol mi risponde il rio.