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NOTA PRELIMINARE

Lamento del Conte Tomboletta

Qui il Poeta assume di trattare nel maggiore dettaglio la Storia Comica degli amori del Conte Gerardini di Lendenara con Marietta, storia che risulta già chiara abbastanza per dispensarsi dal premettere certe dilucidazioni sul proposito. Dietro la prima voce che il Conte, partito da Venezia durante l’ultimo blocco era stato preso dagli inglesi il Poeta per dar maggior risalto al quadro finge che sia stato lascia to alla ventura sopra una spiaggia deserta, e solo in questa parte si permette di alterare la storia delle sue romanzesche disavventure. Come poi si avverrò tutto il contrario, cioè che la generosità inglese, do po aver lasciata la Barca in libertà fornì il Padrone del Pielego di una commendatizia per il commandante ammiraglio di Trieste, e che il Conte fu scartato fino a Padova, così il Poeta per correggere l’arbitrio finge il miracolo della Balena che lo salva dalla morte come un nuovo Giona, e dopo averlo tenuto inpancia per tre giorni lo vomita in queste vicinanze. Il Conte nel momento che si trova spogliato dagli Inglesi nel suo passaggio da Venezia a Trieste, e abbandonato sopra una spiaggia deserta, così prorompe vaneggiando con la sua Marietta, che spesso lo piantava solo in letto nel crudo inverno per dialogare furtivamente alla finestra con un certo Grazioli suo amante secreto.

C

ossa rompistu i cogioni?
   Vostu vederme crepa?
   Sera porca quei balconi
   Che son tuto indolentià.
Co sta note, co sto vento
   (Xestu gnanca una Putana?)
   Ti me aversi a tradimento
   El balcon de tramontana.

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