Pagina:Poeti minori del Settecento I.djvu/234

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Ricorda, ingrata, gli anni
insiem goduti almeno,
come per noi sereno
60fu il tempo che passò.

O notti, o di felici,
cui tristo affanno e nero,
né d’avvenir pensiero,
né sorte rea turbò!
65Era con noi la pace

sempre contenta il viso,
v’era l’ingenuo riso
col ciglio ancor seren;
e l’animosa speme
70che scorda il di passato,

e sempre piú beato
promette il di che vien.

Come nel maggio aprica
dovunque il passo giri
75spuntare i fior rimiri

a pinger il sentier;

tal della scorsa vita
sui fortunati istanti
sorgeano a noi davanti
80i facili piacer.

Ah! non credea che meco
sempre contenta e lieta
a cosi breve mèta
troncassi il tuo cammin.
85E con chi, dimmi, incauta,,

in qual soggiorno o lido
compagno a te piú fido
speri o miglior destin!