Pagina:Poeti minori del Settecento I.djvu/306

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Vedi lá chi suda impavido
100su le carte e notte e giorno

il bel fior del genio a spremere,
e chi, errando ai mari intorno,
piagge cerca pellegrine,
dove il genio tuttor palpita
105sovra splendide rovine.

Tempii ed are a lui si fondano,
parlan d’esso e busti ed archi,
di lor porpora dimentichi
gli ministrano i monarchi,
no o di guerra in mezzo al nembo

declinar godono il fulmine
dal terren che l’ebbe in grembo.

Sorge il genio alto per l’etere
a’ suoi vanni accomandato,
115creator su tutto domina,

sprezza i rischi, affronta il fato,
d’ogni freno impaziente;
e a ritroso egli de’ secoli
fende e supera il torrente.