Pagina:Poeti minori del Settecento I.djvu/77

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ii - inni e odi 67

     85Lá un’alma lieve e cupida
di ber l’etereo raggio
il buon momento accelera
di farti in sen passaggio.

     Deh! far, bell’alma, piacciati
90sul limitar dimora;
cheta verrai con Morfeo
sul romper de l’aurora.

     E tu, devota a Cipride,
credi, deh, credi a lei,
95degli uomini delizia,
delizia degli dèi.

     Piega il bel fianco turgido,
ov’usa Amor suo dritto,
di movere sollecito
100al genial conflitto.

     Un danno, oh Dio! non piangere,
che riparar non puoi:
le madri anche il soffersero
de’ piú famosi eroi.

     105Cosí spiegar potessero
a tanta speme il core
quelle che Amore invocano,
ma non le ascolta Amore!

     Chiamin sui labbri l’anima
110i bei sospir loquaci,
e ’l molle fior ne colgano
sospirosetti i baci.

     Soave occulto tremito
l’ime midolle scuota,
115ricerchi un pallor subito
la delibata gota.