Pagina:Politici e moralisti del Seicento, 1930 – BEIC 1898115.djvu/226

Da Wikisource.
220 anton giulio brignole sale


Hanno sollevato alcuno? vogliono parer di averlo sollevato sopra tutti i cieli: ma lor non parria che ciò paresse, se, quando il precipitan, lasciasser che nella mezz’aria di amichevole apparenza ei rimanesse, poiché chi non cade fino all’ultimo profondo non dimostra di esser fin dalla suprema altezza precipitato. Unde altior esset casus, et impulsae praeceps immane ruinae.

Son ben fulmini alla forza dell’uccidere, ma non alla discrezione dell’uccider in maniera, che sorbendo l’anima, lascin (come spesso fa la folgore) le membra intiere nell’estrinseco sembiante, posciaché non sanno odiar l’originale, e consentire, che l’imagine pur duri loro appesa davanti gli occhi. E si come dalla qualitá delle vendette derivar si può argomento, qual sia stata quella delle offese: cosí ancora dal veder che i popoli, qualora ammutinati metton man nel prencipe, non si contentano, se dietro alla caduta dell’ucciso corpo non fanno anche andare le sue statue, può dedursi che abbian tale arte appresa dallo stesso prencipe, che dopo aver percosso alcuno nello scoglio della sua disgrazia, non permette ch’egli, benché spento, possa sopra l’onde galleggiar piú in alcun modo, ma si studia, che di lui si spenga ogni rimembranza. — No, risponderammisi: ei cadé soavemente in guisa da restarsi intiera in lui d’amico almen la faccia, se non la sostanza, perciò ch’egli non fu spinto giú dall’odio, ma dalla sazievolezza, che assai facilmente in petto a’ principi germoglia verso gli amici. — Or, che i principi si stufin facilmente, è vero: perciocché qualora io vedo presso del piacevol Luciano, che lo stesso Giove fa querele con Menippo, perché gli uomini, dopo i novelli dèi, s’eran di lui ristucchi in guisa ch’egli, il quale per lo addietro era possente a pena di alzar gli occhi pel gran fumo delle nobil ecatombe, adesso, senza alcun onor rimaso, si moria di fame assiderato su gli altari, piú assai nudi e freddi che le leggi di Platone o i sillogismi di Crisippo: io da ciò, vedendo preso il suddito da sazietade del sovrano, crederò altresi, che assai piú facilmente venga a noia del sovrano il suddito; e addur di ciò ragione non è difficile. Perocché