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Pagina:Politici e moralisti del Seicento, 1930 – BEIC 1898115.djvu/89

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della ragion di stato - ii 83


questa conclusione: che tanto merita il prencipe biasimo nel mentire, e nell’opprimere gli altri nascostamente, e nel mancar della parola, quanto egli è degno di lode nel coprir con solerzia, e con sagacitá i suoi pensieri.

Compagna della secretezza è la dissimulazione, le quale è quella che apre la fronte, e copre la mente, che pure non è disdicevole al buon prencipe; se crediamo al buon Isocrate nell’orazione A Nicocle, quando disse: «Simulare e dissimulare, quando il tempo la richiede, non disdice al re, ma questo solo nelle cose publiche; perché nelle private deve in ogni modo esser dal prencipe bandita. E quello, perché avendo da dar udienza a tanti, e sentir tante cose per poterle spedire, e non iscoprire i suoi pensieri e disdegni, molte cose bisogna che simuli ancora mal volentieri, e molte dissimuli con dolore». Questa dissimulazione fu familiare a Sigismundo imperatore, che spesso solea dire: — Chi non sa simulare, non sa regnare. — E Agesilao cosí prudente capitano de’ Lacedemoni, come scrisse Senofonte nelle sue lodi, soleva dire che di maniera si era usato, che avendo paura si mostrava tutto gioviale, e nelle cose prospere timidissimo. Grande artefice della dissimulazione scrive Dione Cassio nel libro diciasettesimo che fosse Tiberio, del quale scrive cosí: «Mai di fuori mostrava che cosa desiderasse, e usava ragionamenti in tutto lontani da quello che aveva nell’animo: negando tutto ciò che desiderava; mostrando di acconsentire a quelle cose, che aveva in odio; si mostrava scorucciato, quando non abborriva tal cosa; fingeva di esser con quiete d’animo, quando era tutto sdegnato; mostrava misericordia verso coloro, che pure egli aveva condannati a qualche supplicio; si mostrava sdegnoso contro quelli, a’ quali pure perdonava; guardava gli inimicissimi con volto piacevole, e gli amicissimi con faccia piú presto sdegnosa. E finalmente giudicava non esser bene, che l’animo del prencipe fosse da alcuno conosciuto: ed era solito dire che l’animo del prencipe conosciuto era causa di moiti e gravi mali; e per lo contrario il dissimulato apportare piú e maggiori comodi». La simulazione ancora, pur che sia senza bugia, esser utile per