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di angelo poliziano 255

Canzoni e ballate d’amore; ai Trionfi e canti carnescialeschi e Canzoni a ballo, all’Altercazione.

Desiderando particolari maggiori, veggasi il Commento del Del Lungo dalla pag. 424 alla 427.

Intanto io non so astenermi dallo stralciare dalle note suddette, ove ho già molto spigolato, anche queste poche righe che si riferiscono alla Musa della Selva: “Dopo il panegirico, l’augurio (v. 1210 alla fine): in Lorenzo, il presente e il passato della stirpe medicea; in Pierino, nel suo figliolo, l’avvenire, fidato per tanta parte alle mani del poeta precettore. Ma non fu lieto avvenire! E i versi che vanno simulando modestia, sarebbe venuto tempo al povero Agnolo di citarli a scusa delle audaci speranze e promesse, se la morte non lo avesse salvato dallo spettacolo tristo della ruina de’ suoi Medici e delle vergogne del suo alunno„.



A pag. 60, v. 202 del testo latino, si legga genitalibus in luogo di genialibus.

Di altre piccole mende, che possano essere incorse, si chiede venia al benevolo lettore.