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252 il milione

del re Caidu, si andasse a sua corte, sappiendo1 che, qual fosse quegli che la vincesse, ella il terrebbe per suo marito. Quando la novella fu saputa, per ogni parte eccoti venire molti gentili uomeni alla corte del re.2 Or fu ordinata la pruova in questo modo. Nella mastra sala del palagio si era lo re e la reina con molti cavalieri e con molte donne e donzelle: ed ecco venire la donzella tutta sola, vestita d’una cotta di zendado molta acconcia. [La donzella era molto bella e ben fatta di tutte bellezze.] Or conveniva che si levasse il donzello, che si voleva provare con lei, a questi patti com’io vi dirò: che, se ’l donzello vincesse la donzella, ella lo doveva prendere per suo marito, ed egli dovea avere lei per sua moglie; e se cosa fosse che la donzella vincesse l’uomo, si conveniva che l’uomo desse a lei cento cavalli. E in questo modo avea la donzella guadagnati bene diecimila cavagli. E sappiate che questo non era maraviglia, che questa donzella era sì ben fatta e sì informata, ch’ella pareva pure una gigantessa. Eravi venuto un donzello, lo quale era figliuolo del re di Fumar, per provarsi con questa donzella; e menò seco molta bella e nobile compagnia, e si menò mille cavagli per mettere alla pruova: ma ’l cuore li stava molto franco di vincere, e di ciò gli pareva essere troppo bene sicuro. E questo fu nel mcclxxx anni. Quando il re Caidu vidde venire questo donzello, sì ne fu molto allegro, e molto disiderava nel suo cuore che questo donzello la vincesse, percioch’egli era bel giovane e figliuolo di un gran re 3: e allora si fece pregare la figliuola che si lasciassi vincere a costui. Ed ella sì rispuose: — Sappiate, padre, che per veruna cosa del mondo non farei altro che diritto e ragione. — Or eccoti la donzella entrata nella sala alla pruova: tutta la gente che stava a vedere pregavano che desse a perdere alla donzella, acciochè cosí bella

  1. Berl. che la podesse venzer per forza, lei el torave per marito.
  2. Berl. i quali se provò con lei. El re con molta zente iera in la sala del palazo, dove che erano le damixele.
  3. Berl. un fiol d’uno gran re rico (Fr. il nome è lasciato in bianco), el qual iera uno nobel zovene.