Pagina:Polo - Il milione, Pagani, Firenze 1827, II.djvu/102

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Passati quattro, o cinque giorni, di nuovo li faceva addormentare, e portar fuori, e quelli fatti venir alla sua presenza, gli dimandava dove erano stati quali dicevano (per grazia vostra) nel paradiso, e in presenza dì tutti raccontavano tutte le cose che haveano veduto, con estremo desiderio, ed ammirazione di chi gli ascoltava, e il Vecchio gli rispondeva questo e il comandamento del nostro profeta, che chi difende il signor suo gli fa andar in paradiso,, e se tu sarai obbediente a me, tu averai questa grazia: e con tali parole gli avea così inanimati, che beato si reputava colui, a cui il Vecchio comandava,, ch’andasse a morire per lui. Di sorte che quanti, signori ovvero altri, che fossero inimici del detto Vecchio,, con questi seguaci,, e assassini erano uccisi perchè ninno temeva la morte, purchè facessero il comandamento , e volontà del detto Vecchio,, e s esponevano ad ogni manifesto pericolo disprezzando la vita presente, e per questa causa era temuto in tutti quei paesi come un tiranno, e avea costituito due suoi vicarj uno alle parti di Damasco 1 altro in Curdistana, che osservavano il medesi; no ordine con li giovani, che gli mandava, e per grand’uomo che si fosse, essendo iuimico del detto Vecchio, non poteva campare, che non fosse ucciso. Era detto Vecchio sottoposto alla signoria di Vlaù, fratello del gran Can, qual avendo inteso delle sceleratezze di costui, perchè oltre le cose sopradette, faceva rubar tutti quelli, che passavan per il suo paese, nel 12 Gì mandò un suo esercito ad assediai lo nel Castello, dove stette, anni tre, che non gli poterono far cosa alcuna. Aliine mancandogli le vettovaglie, in preso, e gioi to, e spianato il castello, e il giardino del paradiso. 133 »33. Il racconto assai leggiadro del Polo, e conforme a ciò che narravasi in Oriente delle consueti! lini di quegli Assassini die l’idea al Boccaccio di scrivere la Novella Vili, della terza giornata, come lo avvertirono gli Anno’ latori del Dccameronc della stampa del 73 nel modo che segue/ » questa No’ velia del Veglio che egli acenna qui, non fu favola, e se pur fu, non 6 ’ trovato del Bocaccio, ma si legge nel Milione (co si si chiama un libro di ’ M’»ser Marco Po!o Viniziano dei fatti dei Tartari), che allora correva, ’ ’’d è citato dal Villani, e si può veder da ciascheduno, perchè iti stampato ’ non è molti anni con le Storie e Viaggi del Mondo Nuovo » j ch’e proba’ ’-ulincnt’ l.i Collezione di Viaggi pubblicata col titolo Novus Urbis. 9