Pagina:Polo - Il milione, Pagani, Firenze 1827, II.djvu/123

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minato Zagathai, fratello germano del Gran Gan, si fece cristiano, con grand’allegrezza de’Cristiani abitantiquali col favor del Signore, fecero fabbricar una Chiesa in nome di S. Giovan Battista, e fu fatta con tal artificio, che tutt’il tetto di quella, (ch’ era rotonda) si fermava sopra una colonna, ch’era in mezzo: di sotto di quella vi messero una pietra quadra, la quale tolsero col favor del signore d’un edificio de’ Saraceni, li quali non ebbero ardimento di contradirgli per paura. Ma venuto à morte Zagatai, gli successe un suo figliuolo, 182 qual non volse esser Cristiano, e allora i Saraceni impetrarono da lui, che li Cristiani li restituissero la ior pietra, la quale nel 1257. Ciascun ravvisa che essendo morto Zagatai nel 12^2, e il Polo essendosi partito dall’Armenia Minore per Kai - piti -fu nel 1272, non può rettificarsi la data in verun modo, supponendo che il racconto fosse stato fatto ad esso, che traverso l’Asia 3o anni dopo la morte di Zagatai. Samarcanda era la capitale della Transossìana ai tempi di Gengis - Can e la più famosa città dell’Asia. Fu nota a Plinio, e a Strabone coi nomi di Marcanda: ai tempi di Alessandro avea 70 stadi di giro, ed era capitale in allora della Sogdiana o del Sogd come tuttora si appella (Arrian. Exp. p. 236). Crebbe posteriormente di estensione e di potere, dodici leghe di giro aveva ai tempi di Gengis-Can.’ era ben fortificata, eranvi dodici porte distanti una lega l’una dall’altra. Un aquedotto recava l’acqua d’un fìuinicello a tutta la città, eranvi acqua in ogni con’ trada, in ogni casa. Altre sorgenti davano acqua alle Fonti delle Piazze: ogni casa avea il suo giardino. Assediolla Gengis - Can e vi fece trucidare a sangue freddo trenta mila uomini, che ne formavano il presidio. (Petis de la Croix llist. de Geng. p. 276). Questa città che aveva la reputazione di essere la sede del sapere dell’Oriente, fu nota ai Cinesi col nome di Tan-pin-ty 140 anni innanzi G. C. I Sogdianì fecero un’escursione sulle frontiere della Cina, vi uccisero molte genti, ma furono respinti. Sotto il regno d’Yven-ty, 40 Anni innanzi G. C. il re di Samarcanda inviò un’ambasciata alla Cina. Si strinsero relazioni amichevoli fra i due stati ai tempi del successore d’Yven-ty (Mem. sur les Chin. Par. 1789 t. XIV. p. 3o). Anche oggidì secondo Macdonald Kinner (p. 419) ha molte belle fabbriche e gode di clima delizioso. Da un lato un fruttifero e verdeggiante prato s’ estende fino a Boccara, da cui è distante 3i Lega, o g5 miglia (1. c.) Verso mezzodì alla distanza di due miglia da Samarcanda comincia il paese montuoso. 11 iiume che somministra le acque appellasi Kohuh. Tutti i prodotti di Suolo, sonovi eccellentissimi. Il fiume principale e quello detto Alsogd (Geog. Min. Abulf. t. Ili p. 33). Lat. della citta 41" 20’ Long. 95’ (Deguign. t. IV. p. 440) 182. Gli successe un suo figliuolo. Secondo il Deguignes alcuni pretendono che succedesse a Zagatai il suo figlio Bessumen KaUKan, altri Cara-Ulagu (t. IV. p. 3io), ma dietro l’autorità del Polo può affermarsi che la prima diserzione è la vera.