ti con gran paura de’ viandanti 25i, e in capo di quelle verso Levante si truova un regno nominato Erginul a55, qual è sottoposto
al Gran Can, e contiensi sotto la provincia di Tanguth. In detto
regno sono molti altri regni, le cui genti adorano gl’idoli. Vi
sono alcuni Cristiani Nestorini, e Turchi, e molte città, e castella, delle quali la maestra città è Erginul. Dalla quale partendosi
poi verso Scirocco, si può andare alle parti del Catajo: e andando per Scirocco verso il Catajo 2jG, si truova una citta nominata Singui 2:j’, e ancor la provincia si chiama Stagni, nella
quali sono molte città, e castella, e contengonsi in delta provinr>.54 • Paure dei Viandanti. Siccome prendendo la volta di Kei-pìn-fu da
Clian - tcheu occorre traversare una lingua di deserto, si ravvisa che ivi pure
correvano le voci di quelle spaventevoli visioni atte ad atterrire i viandanti.
ì>55. Erginul che crede il Forster doversi leggere Erdschenur, che è il nome d’un lago segnalo a Scirocco in non grande distanza da quello di Saissan
nella carta di lui (Decouv. du Nord t. I.). Il Marsden Legge Ergi-nur e lo crede il lago di Kokonor o Ilohonor, mentre nur o nor in favella di quelle contrade
significa Lago. Ma a tali congetture si oppone il testo del Polo, il quale dice
essere Erginul a Levante di Campion o Can-tcheu, mentre il lago di Kokonor è
à mezzodì. Fa d’uopo adunque cercar questo regno cinque giornate distate da Caritcheu nella direzione del viaggio del Polo. Il dotto redattore dell’articolo inserito nel Diario intitolato Journal des Sbavanti (Septemb. 1818), nel render co.ito
dell’edizione del Marco Polo di Marsden, afferma che recavagli maraviglia che
non fossero sparite da quella relazione alcune voci barbare come quelle di Agrigaja, Erginul ec. che crede corrotte nel testo del Polo. Ma per non essere più
in uso tali denominazioni di contrade, non è da inferirne che non lo fossero
ai tempi del Polo. Infatti leggesi in Petis de la Croix, che Gengiscan dopo avere
disfatto il re del Tangut volle assicurarsi dei paesi che ne dipendevano, come
di Ergimul (ed Ergimul porta la lezione Riccardiana t. I. p. 53), di Singui e
d’F.gricaja, non meno che dei paesi vicini, e principalmente della città di
Sikion, che è ottanta giornate lungi da Pekino (Lib. IV. c. i5).
256. E andando per Scirocco verso il Catajo. Preziosa notizia che conferma che la strada da lui seguita non era compresa nella Cina, ma ch’era oltre i confini di quell’Impero e perciò in Tartaria.
257. Singui. Secondo Forster e Si-gan-fu Capitale della Provincia di Clienti. Secondo gli editori della Storia Generale dei Viaggi è Sining città a scirocco
di So-tcheu (t. VII. p. 524)• A tale opinione s’appiglia il Marsden (n. /¡53).
Ma io mi atterrei all’opinione di Forster, imperocchè il Polo dice che Singui
appellasi la citta » e ancor la provincia », talchè ciò può couvenire a Si - gan
capitale tuttora del Cheti - si: e che lo fu lungamente di tutta la Cina, ed è
probabile che per la sua somma celebrità nè facesse motto il Viaggiatore (Ilist.
Gen. de la C’iin. t. XII. p. ()8). Ciò ohe poi toglie ogni dubbio è che respettivamente a Erginul questa città p<r affermazione del Polo era a Scirocco, e Sining
sarebbe stala a Libeccio declinando verso il mezzodì.