Pagina:Polo - Il milione, Pagani, Firenze 1827, II.djvu/17

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che da lui sono scritte per ordine nel seguente libro1. Nel Parigino primo è detto: le quali cose non vi racconteremo quì, perché messer Marco, figlio di messer Niccolò, che tutte queste cose vidde ancora, ve le racconterà in questo libro innanzi apertamente2. Dee avvertirsi ch’ei intende le cose vedute dai Poli da Boccara in poi. Due sono le vie per recarsi al Catajo da questa città, che furono indicate all’Ionson, altro Inglese viaggiatore che collo stesso divisamente del Ienkinson fu a Boccara, le quali fanno capo a Caschgar: l’una passa per Samarcanda, l’altra per Taschkend, e che secondo il rammentato viaggiatore si dirigono a Yerkend, a Sovechik (So-tcheu), a Chamchick (Kantcheu). Ma che i Poli seguissero la via di Samarcanda, e di Cogend nel recarsi al Catajo, non cade dubbio3 perchè il figlio descrive la rammentata città, Caschgar, e Yerkend, e non fa motto di Taschkend, ch’era la celebre Turris Lapidea degli Antichi. Io opinai nel commentare il Milione, che le vie battute prima da Niccolò e Maffio, indi da essi con Marco facessero capo a Yerkend4, perchè l’ultimo venendo da Badagshan, doveva fare una piccola deviazione dal retto camino per passare da Cashgar. Ma rammentandomi, che gli ambasciatori di Schah Rockh, e l’infelice Padre Goez, che batterono parte del camino dei Poli, toccarono Caschgar, ove s’univano le carovane a comodo dei viandanti, inchino a credere che all’occasione dei due viaggi de’ Poli, in questa città le due vie s’annodassero. Infatti Marco fatta menzione di quella terra nel primo libro, come avvertiremo a suo luogo, retrocede per descrivere Samarcanda. Per l’allegata autorità del Testo Parigino, sarebbe da inferire, che anche il figlio, quando che fosse, visitasse Samarcanda; corrobora tale opinione nel vedersi segnata nella Carta del Salone dello Scudo, che contiene gl’itinerari dei Poli, una via che di Tartaria conduce a detta città. Ma se ciò fu, ciò non avvenne all’occasione di questo suo viaggio, ma forse speditovi posteriormente pe’ servigi del Gran Can5 Può

  1. t. ii. p 9.
  2. Parig. I. Chap. v.
  3. t. ii. not. 179.
  4. Ibid.
  5. Carta nell’Opera del Card. Zurl. in calce t. i.