Pagina:Polo - Il milione, Pagani, Firenze 1827, II.djvu/178

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la quale edificò il Gran Can, che al presente regna detto Cuhlai Can. E quivi fece fare un palazzo di maravigliosa bellezza e artificio, fabbricato di pietre, di marmo, e d’altre belle pietre, qual con un capo confina in mezzo della città, e con ì’ altro, con il muro di quella. Dalla qual parte, a riscontro del palazzo, un’altro muro, ferma un capo da una parte del palazzo nel muro della città, e l’altro dall’altra parte circuisce, e include ben sedici miglia di pianura, talmente, ch’ entrare in quei circuito non si può, se non partendosi dal palagio. In questo circuito, e serraglia, sono prati bellissimi, e fonti, e molti fiumi, e ivi sono animali d ogni sorte, come cervi, daini, caprioli, quali vi fece portar il Gran Can, per pascere i suoi falconi, e girifalchi 2’4, eh egli tiene in muda 275 in questo luogo. I quali girifalchi sono più di dugento, ed esso medesimo và sempre a vederli in muda, almeno una volta la settimana. E molte volte cavalcando per questi prati circondati di mura, fa portar’un leopardo 2"6, ovvero più sopra le groppe de’ cavalli e quando vuole Io lascia andare, e subito prende un cervo, ovvero capriolo, o daino, li quali fa dare ai suoi falconi e girifalchi; e questo fa egli per suo solazzo e piacere. In mezzo di quei prati, ov’è 1111 bellissimo bosco 2~, ha fatto fare una casa regale sopra belle colonne 274. Tenere in Muda (Vedasi T. I. p. 59 Not. b). 275. balcone. La caccia del falcone usa anche oggidì: dice il Padre GerLillon: # ils y a toujours quantitè d’oiseaux de proie, petits et grands qui sui9 vent l’Empereur » (Du - Halde t. IV. p. 258) • 27b. Leopardo. Osserva il Marsden (Num. 4^5) che questo animale è il Felis jubata, animale più piccolo del Leopardo comune, di cui si servono i principi Indiani per cacciare le antelopi (Vedasi t. I. p. 82 not. c). 277. La descrizione che fa qui del Barco di Chantu,e di quello di Cunibalu nel libro seguente (c. 6) ci rammenta quella di Alte - llol in l’arteria data da Lord Macarteney c d’Yven min Yven viciuo a Pekino (Voy. t. III. p ">oo). Dalla descrizione del Polo, si ravvisa, quantu il moderno gu’sto di giardini sia antico in Cina. K’ tu in Inghilterra fu il primo disegnatore che apprese a variarli, diè di bando alla regolarità di quelli disegnati da le Nôtre. Ma il mirabile avanzamento di questo interessante ramo dell’Arte del Disegno debbesi allitelligentissimo Brown, che nato giardiniere, per naturale ingegno seppe di coltivatore divenire disegnatore, e creò i celebri barelli di ülenlu’iiu e «li Stovv»-, c he ben mi rammento con quanto diletto e meraviglia vedessi Noi app diamo bighsi cotali Giardini, rna dovrebbero essere appellati Cinesi. Pari errore I.ic’-im per lo innanzi, allorchè Francesi apprllavansi i regolari giardini, quasi che inventore di quel genere fusse statole Notre, dimentichi allatto dei