e cantone di quadro è un gran palazzo molto beilo, talmente
che in ciascun quadro di muro sono cinque palazzi, i quali hanno grandi e larghe sale, dove stanno 1 armi di quelli, che custodiscono la città, perchè ciascuna porta è custodita per mille uomini. Nè credasi che tal cosa si faccia per paura di gente alcuna,
ma solamente per onore, e eccellenza del Signore; nondimeno
per il detto degli astrologhi, si ha non so che di sospetto della
gente del Cataio. E in mezzo della citta è una gran campana,
sopra un grande, e allo palazzo, la quale si suona di notte,
acciò che dopo il terzo suono niun’ardisca andare per la citta,
se non in caso di necessità-, per donna che partorisca, o d uomo
infermo 320; e quelli, che vanno per giusta causa devono portar
lumi con esso loro. Item fuori della città, per ciascuna porla sono grandissimi borghi, ovvero contrade, di modo che il borgo
di ciascuna porta si tocca con li borghi delle porte dell’uno e
l’altro lato e durano per lunghezza tre, e quattro miglia, talchè sono più quelli, che abitano ne’ borghi, che quelli, che abitano
nella citia. E in ciascun borgo321, ovvero contrada forse per un
miglio lontano dalla città sono molti fondachi, e belli, ne quali
alloggiano i mercanti, che vengono di qualunque luogo, e a ciascuna sorte di gente è diputato un fondaco, come si direbbe a’
Lombardi uno, a’ Tedeschi un’altro, e a’ Francesi un’altro. E
Polo (p. 27). Ma anche il P. Chierico attcsta che ai tempi del Polo erano dodici. linee Civitas (Cambalu) duodec’in portas hubet, inter fjuamlibet (]uarum
sunt duo milliaria magna, et inter utramque civitateni habitatur bene. Circuunt
autem haec duo civitates plus XL. miliaribus (1. c. p. 71).
^20. L’umo infermo. Questi ottimi regolamenti di governo sono tuttora in
ubo a Pekino. Non si esce di notte che col lume, e per necessità d’infermo o
di partoriente. Ciascun si ritira alla propria casa quando ne dà. cenno la campana (Dii-Hal l. t. f. p. iiS), ed è cosa degna d’osservazione quanti secoli innanzi in Cina « he presso noi fossero tali regolamenti or linati.
3ai. Borgo. Nel testo fticcardiano si legge una notizia omessa qui. » Omncs
y autem ydolatrae citra urbem cotnburuntur. llorum autem corpora, quac comburi
’ non dehent sepeliuntur extra suhurbia ». Il Testo Rainusiauo di ciò parla
al Cap. XVII. di questo Libro. Ciò dimostra evidentemente «he il Polo
rifuse il Milione e vi aggiunsi! alcuni capitoli, c riuni in essi ciò che seinbrogli piò adattato all’ argomento «he trattava..Si vede l’uso di seppellire i
morti fuori di città esv re stabilito in Cina innanzi che da noi. I’. dal Testo fticrardiano si ravvisa «he ab ime genti seppellivano i morti, altri gli abbruciavano. I Cristiani i Maomettani gli seppellivano, i 1 «uUui e unc.be |»«r~te flei Cinesi gli ardevano.