Pagina:Polo - Il milione, Pagani, Firenze 1827, II.djvu/302

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gl’idoli, e sono sotto il dominio del Gran Can, e suo figliuolo nominato Cogatin 464 tiene la dignità regale. Trovasi in essa oro o j DO di pajola ne’fiumi, e anco oro più grosso che di paiola, e ne’ monti oro di vena. E per la gran quantità che n’hanno, danno per sei saggi d’argento, un saggio d’oro. Quivi ancora si spendono le porcellane, delle quali s’è detto di sopra, le quali non si truovan in questa provincia, ma sono portate dalle parti d’india. Psascono in questi paesi grandissimi serpenti 465 ? quali sono confine della Cina (Asiat. Rech. t. VI. apud Marsd. n. 8?.6). Il P. Vincenzio" da S. Germano Italiano, che secondo il Symes era sommamente considerato nel regno d’Ava per dolcezza e santità, e che parlava e scriveva la lingua Birmanna con somma facilità, gli discorse d’una nazione singolare che pare non di sangue Birmanno appellata Carainer o Caraianer, che erano sparsi in molte provincie e principalmente in quelle di Dalla e di Bassien, gente semplice, di lingua, e di culto diverso dai Birmanni, che menano vita pastorale e rusticale. Nelle loro borgate non sonovi genti di altre nazioni, essi non contraggono matrimoni con istranie. Oppressi oggidì dai Birmanni, sonosi refugiati nei monti dc\Y Arracan (Ambas.t.I. p.3y5). Sembra che questo popolo possedesse ai tempi del Polo parte del regno (l’Ava e del Yun-nan, e che nelle rivoluzioni accadutevi fosse disperso, e che ora viva pacfico, timido, e industrioso, nelle terre del vincitore. Cosi accadde degli Slavi nell’Ungheria, soggiogati dagli Ungari. Il D >t. liuchanan visitò un villaggio di quelle genti, ed osservò ch’erano di carnagione più bianca dei Birmanni del mezzodi, lo che parmi dimostrargli originarj di più settentrionali e più fredde contia te (Ambas. T. III. p 56). 464. i-o "atiri (Cod. Ricc.) Cogatuj. Nella lista dei dieci figli di Cublai Can data riai Degu:gne» (t. IV. p. 18<j), non si ravvisa che alcuno avesse questo nome (T. IV. p. 189). Il nome il più somigliante a Cngatui è quello del nono figlio Kukvltbu. In una memoria concernente il Tunkino vien fatta menzione di un tiglio di Cublai - cari detto l’ohan, che ebbe il comando del m»:/./. ì j, c fu il con lottiero delle guerre che fece il padre contro la Conchirichina e il 7’unkinO (n. 4’PJ)46Ì. (grandissimi serpenti. Secondo la B\ssaohcrc il Tunckino è pieno di rettili e di serpenti velenosi e non velenosi, alcuni dei quali s’intanano negli albcii, e si spenzolano per assalite gli uomini egli animali. Alcuni di questi sono grossi quanto la coscia d’un’uomo, non venefici ma dotati di forza prodigiosa. Talvolta s’avviticchiano con tanta fui za attorno all’uomo, al bufalo, al cervio, da rompergli l’os»a e indi lo inghiottono intero. D >po ciò sinchè non abbiano digerita tanta pastura, restano istupiditi, ed in allora possano uccidersi senza pericolo (Ltat Actual. du Tunk. t. I. pag. 6) (t I. p. 112 n. I)). Ma siccome il Polo dice che hanno presso il capo due gambe piccole, fi savissima congettura dtl Marsdcu che il viaggiatore intendesse rngionarr dell’ Alligatore ch’è il cocrwdrJlo dei fiumi < he sboccano liell’O euno Indiano, il quale «• chiamato dai C.oesi Serperne Aaunt’Co. K malagevole l’esplicare come il Polo faccia meri, /ione di >1110 sole g.imbc, mentre ne ha quattro, è l’alligatore 1111 animale anfibio carnivoro cruJelissiino. La chia\c 212 dei caratteri Cinesi e quella che