Pagina:Polo - Il milione, Pagani, Firenze 1827, II.djvu/319

Da Wikisource.

282

posta al Gran Can. Gli abitatori sono idolatri 4’7 ? e hanno lingua propria 488. Fu in questa città (come si dice) un re molto I palazzi imperiali, i templi di Gaudma sono di lavoro cotto (ibid. p. 355). Secondo le recenti osservazioni di /Food, la città di Pegu è a 17.° 40.’di Lat. Settentrion. a 96.° si.’ i5.’ ’ di Longit. Orientale dal meridiano di Greenvvieh (ibid. p. 587). 487. Gli abitanti sono idolatri. L’idolatria dei popoli della penisola di là dal Gange è originaria dall’Indie, ed è il culto di Budda, che i Siamesi appellano Sai nonna Codom, di cui raccontano alcune cose conformi a quelle che di Eoe narrano i Cinesi, sebbene varino in altri particolari (La Loubere Descrip. du Siam t. 1. p. 41 ’)• Anche i Pcguani secondo Kaempfer appellano quel nume Sarnana Khautama (Hist. du Iap. Liv. IV. c. 6). Ma secondo Symes il dotto e veridico la Loubere non avendo dimorato che quattro mesi a Siam unì assieme due parole che variano di significato. Imperocchè Sammona Codom, significa Co’ doni o Gaudma nel suo stato di mortale. Narrarono all’Ambasciatore intorno all’origine di detto culto, che un filosofo detto Gotma o Gotum che fiorì ventitie secoli indietro insegnasse nelle scuole indiane la religione di Budda. Appellano questo nume e i simulacri di esso Gaudma o Gutum. Il Symes ha dato il disegno d’un simulacro Indiano di Budda che è simile ai simulacri di Ava. I suoi adoratori dicono quel culto più antico di quello di Brama. Non evvi dubbio che l’idolatria di Budda e quella che ha più seguaci dalla riva orientale del Gange fino all’Ocean i orientale. Dicono i Birmanni eli’ ebbe origine nel Cejlan che di li passò nell’A/racan, indi nel regno d’Ava (Symes Ambasc. t II. p. 163 c seg.). 488. Lìngua propria. La lingua llirinanna è diversa dall’lndostanica. Anche i Birmanni hanno due tavelle la sacra e la volgare. Cosi ne discorre il Symes (ibid. p. 231). Poco sappiamo dell’antico popolo detto Pali, la cui lingua è tuttora la favella sacra d’Ava, del Pegu, del Siam, non meno che di altri paesi all’oriente del Gange. Poco note sano pur anco le permutazioni di sede di detto popolo per recarsi dall’India sulle rive del Cali, o Nilo Etiopico. Dicesi thè anticamente signoreggiasse quel popolo diiW’lndo sino a Siam,che lu soggiogato da Rajaputra, e che il paese permutò il nome di Palistan in quello di Rajapulra. Ne’ vetusti libri degl’indiani sono appellati Paliputra, che si ravvisano essere i Palibothri degli antichi. Alcuni dol ti orientalisti opinarono che il pali o lingua sacra dei sacerdoti di budda sia molto alfine al samscredamico dei Bramatiì. Molte parole di questa favella sonosi introdotte nella lingua volgare d’Ava, dopo che vi fu introdotto quel culto Indiano. La scrittura d’Ava, e del Pegù è composta di lettere ¡Vagavi tonde, che derivano dal Pali quadro, o dal testo che appellano sacio. Le lettele sono formale di cerchi, o parti di cerchio in vario modo combinale La scrittura Pali che è in uso soltanto pei libri religiosi e composta tutta di lettere quadre. Il Symes ha dati esempj dei due all’abeti (Tav. XIII.). Il volgare appellasi Kagie - Kague, che come mila vi>ce alfabeto deriva dai nomi delle due prime lettere di esso. La lingua Birmanna è composta di trentatre suoni semplici che ne formano l’alfabeto: con vafj segni u abbrreviature esprimono lo vocali lunghe, le brevi, i dittonghi. Seti