Pagina:Polo - Il milione, Pagani, Firenze 1827, II.djvu/324

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re 500, e quelle g^nti adorano gl idoli, e hanno lingua da distanza si riscontra »ella carta del Symes fra il Bengala e il Tunkino assai esatta, soprattutto se il Voi,, come sombra probabile, comprese nel Bengala il pie» se d’Arracan. Deesi inoltre avvertire che disse il Bengala essere ai conlini dell’India a mezzodì; e di Cangigu, ch’è verso Levante respetti va mente ai regni d’Ava e del Pegu, dai quali retrocedeva per restituirsi a Cambalu. Cred’ che anche di Cangigu faccia menzione solo per sentito dire. 5uo. Un re. Il Tunkino secondo la 13issachere fu popolato da Colonie Cinesi, che si stabilirono da primo nella parte centrale di esso, inai si dilatarono verso mezzodì e libeccio. Un popolo salvatico che ignorava per fino I urte di scrivere lo abitavd per lo innanzi, incapace perciò di tramandare ai posteri la memoria dei suoi fatti. Talchè le Storie Tunkinesi non comprendono la narrazione esdtta che degli avvenimenti di sei secoli (La Bissach. Eiat. Ac tu. duTunck. t. II. p. 14)). Rimase il paese lungamente provincia del..1 Cina, e i Cinesi v’introdussero le arti, la favella e la scrittura. La capitale del regno è Keeho detta oggidì Bac-kinh (ibid. t. I. p. 22). I natii appellano la loro contrada congiuntamente alla Cochinchina, Nuoc - Anam. Il ’Tunkino separatamente Dang ngnjr ossia regno esteriore (ibid. p. i5). I Cinesi l’appellano Genan ess a il meriggio del sole. I M ssionari scrissero una memoria ¡storica concernente il Tunkino (Lettr. Ehf. t. XVI p. 258) di cui ci piace il dare sommaria contezza. I pilli del Tunkino sull’incominciamento del secolo decimo congiurarono contro il governo Cinese. Vollero farsi indipendenti, ma il pervenirvi co»t > l> o molto sangue, s’impadronì finalmente del supremo potere la famglia line, e il s condo imperante di quella casata fu rivestito dall’lmper.itur’: della C na della sovranità del Tunkino. Sotto i successori di quello si riaccesero l<- guerre, c ’>><-. ambenti i sovrani natj doverono riconoscersi tri fin’.irj della Cini, p»-r quanto ottenessero nell’investitura il titolo di re. Veiso il p.isvi il trono per femmina nella famiglia Tchin. Mangu - Con termi ri fi li coriquitta della Cina settentrionale o Catajo sottomesse il ’Tibet, e il Yun n m, i popoli detti Loto e Millotte’ distrusse il regno di Tali fu o dei Narftchno e indi porto la guerra co:i’.ro il Tunkino, disfece il re 7chin-geking e ne distrusse la capitale dopo averla saccheggiata. Il re dovè refugiarsi in un ’ ilota’ e umili.itosi «I vincitore coriie t.- tributario, il regno recuperò. Cubiai Cant ne inveiti Tching-koaug-ping coH’obMi"o di pacargli un triennale tributo consistente in oro, argento, gioje, medu inali, avorio, corna di rinoceronte. Fra le altre condizioni, secondo l’uso degl’Imp« radon di Sangue Cinese, volle che fossegli consonata lina Carta «lei Tunkino. Ecco come vien dalle Storie del paese confermato ciò che die" il Polo, rhe < angigu ha re che paga tributo al (/imi Cali. Tching R’-Hyi>rn lucrine nel 1277. a Tcht nt>-knahg-ping: esso tollerava di mal’animo il gì’ kfo Tartarico; fu richiesto da Cubiai nel 1285 di dare il p isso a I un esercito che fole va spedir- nella Coceincina, capitanato da Tchoan suo tiglio. NeR"»"gii il p’’flo, il principe atta» cò ¡1 Tunkino. Vincitori «la primi» i !\f g< Ili, il re -ibile r<| astuto, rifugiatosi su’ monti attese « he la mortalità iiac< asse le forze de| suo nemico, e indebolito rius ì a batterlo ed a scacciarlo dal repno. IN’«in insoUnti nella vittoria, richiese ed ottenne paca ai patti consueti. 7chin-ge-tsin siim