Pagina:Polo - Il milione, Pagani, Firenze 1827, II.djvu/349

Da Wikisource.

312

tenne anni ire, che non si voìse rendere al Gran Can, dopo, ch’egli ebbe acquistata la provincia di Mangi. Eia causa era questa, che non si poteva approssimar l’esercito alla città, se non dalla banda di Tramontana, perchè dall’altra parte vi erano laghi grandissimi 563, d’onde si portavano alla città vettovaglie eli continuo, nè si poteva vietare. La qual cosa essendo riferita al Gran Can, ne pigliava un’estremo dispiacere, che tutta la provincia di Mangi fosse venuta alla sua obbedienza, e che questa sola stesse in questa ostinazione. Il che venuto all’ orecchie di M. Niccolò, e di M. Maflìo fratelli, che si trovavano in corte del Gran Can, andorno subito a quello, e si profersero di far fare mangani56^ al modo di Ponente, con li quali getteriano pietre di trecento libbre, che ammazzeremo gli uomini, e rovinerebbero le case. Questo ricordo piacque al Gran Can, e ebbeio molto caro; e subito ordinò, che li fossero dati fabbri eccellenti, e maestri di legname, de’quali n’erano alcuni Cristiani Nestorini 5Gj 36). Labili grandissimi. Le Roux de Huuter&yes pone un suo sproposito in bocca del Polo, asserendo che l’illustre viaggiatore dico, che la città riceveva soccorsi per mare, dal quale essa è molto lontana. Ma ciò non si legge net Polo, ma solo dai laghi. Ed è molto probabile che i Cinesi che difendevano la citta profittassero del fiume Han per allagare le campagne vicine e renderne impraticabili gli approcci. Errata è la rubrica della lezione Ramusiana, mentre la città non fu espugnata per Messer Niccolò, e Messer Maiiìo, ma il figlio dice soltanto che le macchine fatte costruire da loro contribuirono alt’espugnazione della cittì1. Credo che il Polo non fosse stato a Sj-ang-j-ang-fu. 564. Mangani al modo di Ponente. Per quanto il Visdelou asserisca che queste macchine erano cannoni, il Gaubil esita nel decidere se debbano essere creduti cannoni, o mangani (Gaub. apud. Souc. p. 198). Usarono come si disse i Cinesi e i Tartari tubi incendiari (N. 237) coi quali gettavano contro il nemico una specie di fuoco greco, che usavano scagliare anche colle freccie incendiarie. Nella Storia della Cina (t. IX. p. 36) si narra che il generale Sunhutehin che comandavaia flotta Mogolla sul A iang, nell’attaccare il combattimento ordinò ni soldati: » de s’attacher a brider la flotte des Ghinois avec leurs flèclies enilammees». Queste rendevansi inutili se avessero, usato il cannone che avrebbe impediti i navilj d’accostarsi troppo da vicino. 565. Cristiani Nestorini. Il GaubiL dice che i direttori delle macchine erano Maomettani, ed osserva che i Cinesi poterono confondere i Cristiani e i Maomettani (p. 167). Le Storie Cinesi dicono » AliKaija qui venoit des pays Occidentaux, ayant propose de faire usage d’une nouvelle machine, propre a i> lancer des pierres, los assiegeans s’en servirent si à propos, qu’ ils enleverent ’ d’abord touts Ics dehors ’. Conferma le Roux de Hauterayes che le macchine furono provate a Ta tu, e d’indi furono mandate a Srang-yang verso lo spirare dell’anno 1272 (Hist. Gen. de la Chin. t. IX. p. 52y).