Pagina:Polo - Il milione, Pagani, Firenze 1827, II.djvu/364

Da Wikisource.

327

revolezza loro, che mai se le possono dimenticare. E da qui avviene, che come ritornano a casa, dicono esser stati in Quinsai, cioè nella città del cielo, e non veggono mai l’ora, che di nuovo possano ritornarvi. In altre strade vi stanziano tutti li medici, astrologhi, i quali anco insegnano a leggere e scrivere, e infinite altre arti. Hanno li loro luoghi attorno attorno dette piazze ’ sopra ciascuna delle quali vi sono due palazzi grandi, un da un capo, e r altro dal 1 altro, dove stanziano i signori deputati per il re, che fanno ragione immediate, se accade alcuna differenza fra li mercanti, e similmente fra alcuni degli abitanti in quelli contorni. Detti signori hanno carico d’intendere ogni giorno, se le guardie che si fanno ne’ ponti vicini, (come di sotto si dira) vi siano state, ovvero abbino mancalo, e le puniscono come a loro pare. Allungo la strada principale, che abbiamo detto, che corre da un capo all’altro della citta, vi sono da una banda e dall’altra case, e palazzi grandissimi con li loro giardini, e appresso case d’artefici, che lavorano nelle sue botteghe: e a tutte l’ore s’incontrano genti, che vanno sù e giù per le sue faccende, che li accade, che a vedere tanta moltitudine606, ognun crederia, che non fosse possibile, che si trovasse vittuarie a bastanza di poterla pascere; e uondimeno in ogni giorno di mercato tutte le dette piazze sono coperte, e ripiene di genti, e mercanti, che le portano, e sopra carri, e sopra navi, e tutto si spaccia. E per dire una similitudine del pepe, che si consuma in questa città, acciocchè da questa si possa considerare la quantità delle vittuarie, carni, vini, spezierie, che alle spese universali che si fanno, si ricerchino, M. Marco senti far il conio da un di quelli, che attendono alle dogane del Gran Can, che nella citta di Quinsai, per uso di quella si consumava ogni gior<’o6. ’l’anta moltitudine. Per quanta questa ritti debba essere sommamente deraduta, per non ♦‘»nere più da cinque secoli in poi la capitale della Cina, è tuttora popolatissima. Lo Staunton dire / » la sua popolazione è immensa: r pretensesi • < h’- aggiungi» quasi a quella di Pckino » (ibid. p. 167) Secondo il Duhaldo gli aUunti della città superano il milione (t. 1. p. 176). Dire il P. Le Cointe: » ivi • ’ Unta gent« per le vie quanta in Parigi, e siccome i borghi sono vastissimi, t il numero drlle barche e canali infinito, non credo questa città meno popolosa • delle più grandi d’Europa ’ (t. 1. p. i^5 J.