Pagina:Polo - Il milione, Pagani, Firenze 1827, II.djvu/427

Da Wikisource.

390

Ma non è però così piccola, che non giri circa due mila miglia ’ attorno attorno. E in quest’isola son’otto reami 744 ? e 0tt0 si Sumatra l’isola detta Ramni dal Viaggiatore Arabo pubblicato dal Renaudot (Ancien. Rei. p. 4)’ Ma se tale opinione è probabile, non è però del tutto dimostrata. D< po il Polo il primo viaggiatore che ne fece menzione fra gl’Italiani fu il B. Oderico che l’appella Lamori, e più probabilmente Lamri, dandole nome dal regno ove approdò, che verisímilmente fu quello detto Lambri dal Polo. Ei narra di aver perduta di vista la tramontana nell’approdarvi, rammenta il regno di Sumoltra, o Sumatra (Hist. del B. Oderic. p. 59). Niccolò Conti appellò Sumatra l’isola (Ram. Nav. t. I. p. 575. B); ina confusamente parlò ancora della Giava Minore come d’isola da questa separata. All’epoca delle conquiste dei Portughesi nell’India primo il Sequeira vi approdò j l’isola fu appellata da loro Sumatra (Barr. Dee. II. p„ 85 t.) ed era anche a quei tempi divisa in più regni. Il MaíTei l’appella Somatra ed è probabile che avesse nome dal regno di Samara, o come porta la lezione del Codice Parigino del Milione Samatra, e che così l’appellassero i Malabari e gli altri Indiani, i quali vi andavano a trafficare (Hist. de Sumat. p. 10). Ma siccome il .»Milione aveva tanta autorità per le cose Indiane, presso quei primi scuopritori, non udendola appellar più Giava Minore dagl’Indiani, cercarono a qual altra isola corrispondesse quella così appellata dal Polo, cercatala prossimamente alla maggiore, alcuni come il Barbosa la crederono l’isola d’Ambaba (Ram. I. c. p. 555), altri come il Pigafetla quella di Bali (Prim. Viag. attor, al Mond. pag. iy5). Pare che questa opinione avesse più credenza, mentre nella Raccolta dei Viaggi degli Olandesi, evvi una carta de’le isole diGi£«’a,e di Bali, nella quale l’ultima è detta la Giava Minore (Voy. des IIoll t. II. p. 1). 745. Due mila miglia. Secondo la Carta che ne ha data il Marsden a 2.1,° e 21/ di lunghezza, ossiano miglia 1280. nella sua maggiore dimensione,ch’è da maestro» scirocco. Altri danno all’isola 576 leghe di lunghezza ossia miglia 112-8. Il Cadetti dice come il nostro, che gira più di 2t<oo. miglia (t.2.p.2i6). Il Barbosa che ha 2100 miglia di giro » contate perii Mori, che l’hanno navigata tutta d’intorno » (Ram. Nav. t I. p. 555. A). 744- Otto reami. ]i Barbosa (l.c.) dice che in Sumatra sotto molti regni, Pedir, Pazem, Achem, C ampar all’incontro di Malaca. Mcnnancabo verso mezzodì Zwi~ da, Andragidi, Auru Ira tena. Rammenta il Cai letti come luoghi di traffico Pedir, Pacen, Aur, Andre giù. Dei rammentati dal Polo non si rieonosre che Campare e Andreghi Nè ciò può destar meraviglia. I Mori, o Arabi che ai tempi del Polo avevano dilatato il Maomettismo nel regno di ielech, poco dopo si dilatarono lungo le coste dell’isola e vi fondarono nuovi regni. Dicc il MalFei: » le parti interiori dell’isola sono abitate da genti natie del luogo e adorano gl’idoli. I liti dà Maomeltani, la qual peste passata là circa dugento anni prima, cacciati per forza gli v abitatori, e costrettigli a ritirarsi ai monti occupò le pianure marittime e luoghi più opportuni al commercio ’> (Ist dell’Ind.p.i58). Ciò couferma che vi si stabilirono i Maomettani circa l’età del Polo,e che incominciaronoad operare quei sconvolgimenti che ne alterarono l’antico ordinamento. Be.tulieu visitò l’isola verso il 1670. e fece una buona descrizione del regno d’Achem-, » Le roi d’Achem (ei d:ce) possedè la rneilleure et la plus grande partie de l’isle, le reste est divise ■i entre cinq on six rois » (Hist. Gen. des Voy. t. IX- p. 55c)).