Pagina:Polo - Il milione, Pagani, Firenze 1827, II.djvu/73

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questi, ma desiderando aver molto più,, si proposero di soggiogare tutto l’universo mondo, e però lo divisero in quattro parti, cioè die uno andasse alla volta dell Oriente, un’altro alla banda del Mezzodì per acquistare paesi, e gli altri alle altre due parli. Ad uno di loro nominato Ylaù venne per sorte la parte di Mezzodì. Costui ragunato un grandissimo esercito, primo di tutti, cominciò a conquistar virilmente quelle proviucie, e se ne venne alla città di Baldach del n5o,77e sapendo la gran fortezza di quella,, per la gran moltitudine del popolo che vi era, pensò con ingegno piuttosto, che con forze di pigliarla. Avendo egli adunque da centomila cavalli senza i pedoni: acciocchè al Califa, e alle sue genti, che erano dentro della città, paressero pochi, avanti che s’appressasse alla città, pose occultamente da un lato di quella, parte delle sue genti, e dall’altro ne’boschi un’altra parte, e col resto andò correndo fino sopra le porte. Il Califa vedendo quello sforzo essere di poca gente, e non ne facendo alcun conto, confidandosi solamente nel segno di Macometto, si pensò del tutto distruggerla, e senza indugio con la sua gente uscì della città. La qual cosa veduta da Vlaù, fingendo di fuggire, lo trasse fino oltre gli arbori, e chiusure di boschi dove la gente s’era nascosta; e qui serratoli in mezzo gli ruppe, e il Calila fu preso insieme con la città; dopo la presa del quale, fu trovata una torre piena d’oro: il che fece molto maravigliare Vlaù. Dove che fatto venire alla sua presenza il Califa, lo riprese grandemente. Perciocchè sapendo della gran guerra, che gli veniva addosso, non avesse voluto spendere del detto tesoro in soldati, che lo difendessero; e però ordinò, che fosse serrato in detta torre senza dargli allro da vivere; e così il misero Califa se ne morì O 7 # fra il detto tesoro. Io giudico, che il nostro Signor Messer Gesù Cristo volesse far vendetta de’ suoi fedeli Cristiani dal detto Calila tanto odiati. Imperocchè del 12^5 stando in Baldach detto Califa, non pensava mai altro ogni giorno; se non con che modo, e forma potesse far convertire alla sua legge gli Cristiani abitanti nel suo paese, ovvero non volendo, di farli morire. E di77. La data della presa di Baldacca varia nei varj codici. Il Riccardiano porta come questo l’an. i25o. Il nostro 1255. Ma Abulfeda (Ifist. Musei, t. IV. p. 554) in ciò seguito dal Degnignes, e dall’Arte di veriiicare le’Date pone quell’avvenimento come accaduto nel 1258.