Pagina:Polo - Il milione, Pagani, Firenze 1827, II.djvu/89

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giorno, 112 di modo che se uno non è appresso all’altro, non si veggono: e ogni volta, che vogliono far correrie, fanno siiìiìT arti, acciò le genti non s avvegghino di loro, e cavalcano il più delle volte verso le parti di Reobarle, o perciocchè tutti i mercanti, che vengono a negoziare in Ormus, lin che s ’ avisano, che venghino i mercanti dalle parti d’India, mandan al tempo del verno i muli, e cammelli, che si son smagrati per la lunghezza del cammino alla pianura di Reobarle, dove per l’abbondanza dell’erbe debbano ingrassarsi; e questi Garaunas, che attendono a questo, vanno depredando ogni cosa, e prendono gii uomini, e vendongli; nondimeno se possono riscattarsi li lascian andare: e M. Ma reo quasi fu preso una fiata da loro per quell’oscurità, 11J ma egli se ne fuggì ad un castello di Consalmi. “4 De’ suoi compagni alcuni furono presi e venduti, altri furono morti. 112. Arti Magiche. Intorno a tali racconti il Polo beveva grosso. Tale era l’indole di quel secolo semplice. Tutte le Asiatiche nazioni sono infatuate di simili novelle e in più particolar modo i Persiani (Chard. Yoy. t. III. p. 204 e seg.). Un racconto di si fatta natura correva in Oriente ai tempi del Polo di un certo Mahmud Tarabi, impostore, che avea affascinati gli abitanti di Boccara e della contrada vicina coi suoi prestigi e falsi miracoli. Ei si ribello contro Zagatai e volendo i Mogolli combatterlo erano talmente oscurati dalla polvere che quella oscurità considerarono come una caligine portensosa, per cui non osarono assalirli. Fu ucciso l’impostore senza che se ne accorgessero i Mogolli, nè i suoi a cagione di quella oscurità. I primi furono dislatti completamente. Dopo la vittoria i fautori di Mahmud sparsero la voce ch’ ei erasi reso invisibile per qualche tempo, è cosi furono temuti insieme dal fatello del morto. Questi venturieri furono appellati dal nome del loro capo Tarahiani (Herbelot. Artic. Giagathai). Molta analogia corre fra il racconto dei Caraunas del. Polo, e quello de’Tarabiani fatto da Herbelot. 113. Può essere che il Polo fosse attaccato da quei Ladroni in tempo di nebbia, e che avendo data fede agli incantamenti dei Caraunas credesse avvenuta quella meteora per aite magica. 114 • Consalmi osserva Marsden (not. 206) che tal nome può derivare dalle voci Persiane Khanah al-Salain, e a questa voce composta assai si accosta la variante del Testo Riccard’ano Canosalim (p. 21), che significa Casa di Salvezza o di pace e che noi diremmo di refugio. Narra Elphiston nel suo viaggio nel Cabulistan (p. 17) che piccole ma belle torri si vedono lungo questa strada (del deserto) che servono di luogo di refugio ai viaggiatori contro le masnade (lepredalrici, che infestano le vie battute dalle carovane. = intorno a (¿ueala pianava vedasi la nota ivo.