CAP. XV.
Della cìttàr cV Ormus, che è posta in Isola vicina alla terra sopra il Mar dell India: e della condizione) e vento 3 che vi soffia così caldo.
Nel fine della pianura, che abbiam detto di sopra, che
dura verso mezzodì per cinque giornate si perviene ad una
discesa, che dura ben venti miglia, ed è via pericolosissima per
l’abbondanza de’ rubatori, che di continuo assaltano,, e rubano
a quelli che vi passano. E quando si giunge al fine di questa discesa si truova un’altra pianura molto bella, che dura di lunghezza per due giornate, e chiamasi pianura di Ormus. Ivi sono riviere bellissime, e dattoli infiniti: e trovansi francolini, e
papagalli, e molti altri uccelli ^ che non s assomigliano alli nostri. Alla fine si giunge al mare Oceano, dove sopra un Isola
vicina vi è una citta chiamata Ormus. "? al porto della quale
n5. Ormus (Cod. Rice.) Cormos il Polo usò la lettera C per esprimere 1 aspirazione dell’// che secondo il modo orientale precede il nome della
città. In Abulfeda leggesi Hormuz ed ei lo dice l’Emporio del Herman., città ricca di palmeti. Secondo esso l’antica città fu devastata dai Tartari, e gli abitatiti di quella si refugiarono in un isoletta vicina detta Zaro e non rimase nell’antico Ormus che l’infima plebe. Da questa città al confine dalla Persia sonovi sette giornale. L’isola è distante da terra ferma 6. buone miglia e ne ha 9. di giro
(Abul Geog. p 261). Non vi cresce verun vegetabile, il suolo è coperto di sale
bianco buono per l’uso: non avvi acqua che di cisterna. Avea propri regi quando la conquistarono i Portoghesi, che erano Signori del Laristan. Quei celebri
conquistatori dell’India ne fecero una superba citti, vi fecero dorare i ferramenti
óflle porte e delle finestre. Vi erano palazzi e bagni magnifici, nei quali stavano
immersi la più gran parte del di. ]l canale che separala da terra ferma ha poco
fonrlo. Passo sotto il dominio Persiano ai tempi di Cìia-Abbas. L’Assaltarono
gl’inglesi per mare, mentre i Persiani vi si accostaron per terra. Fra gente
Cristiana e Maomettana fu divisa la preda pertinente ad una nazione di Cristiani.
11 bottino restò incendiato colle navi Inglesi. La città fu smantellata e pare
che si arrendesse pi-r mancanza d’acqua (l’aver. Voyag. t. |. p. 75^). Demolito
Ormus n<l 1fi1 /|, ove era Oambron che vuol «lire Dogana, (ha Abbui fece edificare Bntder Abatsi, che significa pjrto di Abbai che s’ impossessò di tutto
il trafUro della distrutta citta (Ciiard. t. 1!. p. 227)• Bender Abassi è a olio
M^n/.il o giornate di distanza da K-’rrnun ogni stazione valutala il Pottingcr 8.
Parking’. Dopo (.ha-Abbai vi decadde la mercatura ¡liquidate dal Ladroneccio degli aLrtUuli del Lorislun. L’Iman di Mancai vi lime guarnigione. Lè.