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prologo dell’editore 13

rità, che compie il dover suo come la legge prescrive, ma la colpa è delle disposizioni della legge e i miei colleghi tutti lo sanno. Ci è forza tollerare piuttosto i furti e i latrocini d’ogni maniera che esporci al danno ed alle beffe querelandoci. Eppure non si chiede una protezione speciale, non si domanda una inquisizione protezionista a favor nostro; si chiede solo che la nostra proprietà sia veramente proprietà e come non si rubano impunemente i fazzoletti di tasca agli sfaccendali per le vie, così non si rubino i libri agli editori. Non è chieder troppo, e tuttavia se arrivassimo a tanto, ci sembrerebbe di toccar il cielo col dito, e lavoreremmo con più gusto, e pagheremmo gli autori con maggior larghezza. Ora siamo certi che se un libro ha fortuna, usciràcontraf-