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postvma. 33


    E partita per sempre! E pur se sento
La piova ancor che dalle gronde scroscia
E a mezza notte il vento
Sonar come un lontano urlo d’angoscia,
Dal mio guanciale il volto
42Levo e le voci della notte ascolto.

    Così mal desto le tue bianche forme,
Velate come in sogno, io veggo in mente;
Tace per poco e dorme
Il tarlo roditor che lentamente
La mia vita divora,
48E mi par quasi d’aspettarti ancora.

    Può la mente scordar tutto un passato,
Ma la mia carne non li scorda mai
I baci che m’hai dato,
I misteri d’amor che t’insegnai,
Le notti mie più liete
54E le tue voluttà le più segrete.

    Ahi, ma dal mio sopor tosto destato,
L’atroce verità riveggo intera!
Ignudo e forsennato
Levo le braccia nella notte nera
E sulla coltre sola
60Spasimo e il pianto mi s’annoda in gola.