Pagina:Praga - Le madri galanti.djvu/123

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Maria.

Se non vi duole, fatemene voi stesso la lettura. Ho due occhi che vogliono ritirarsi dal servizio a ogni costo.

Salvi.

Leggo — (leggendo). «Amico mio — La scena di questa notte fu il signor Collalto che la provocò vantandosi con me della conquista di tua moglie. Dimenticandomi la realtà, risposi al calunniatore come se la donna da lui calunniata fosse già stata la madre della mia sposa. — Mi perdonerai tu d’aver usurpato il tuo diritto? Se non mi illusi, tu mi avevi già concesso quello di amare tua figlia — Or ora la contessa rialzò davanti a me la realtà — La mia passione è troppo profonda perchè ch’io possa dimenticare Camilla, ma la dignità e il dovere m’impongono di non turbare la pace della tua casa per fabbricarmi la felicità. Io mi allontano oggi da queste care pareti, per non rivederle che fra molto tempo. Al mio ritorno non avrò uno stemma sul mio biglietto di visita, ma gli anni avranno portato via con sè l’ostacolo maggiore che adesso si frappone al mio matrimonio. — La madre sarà succeduta alla donna galante. — Addio, addio colla fede e colla speranza.»

Maria.

Povera Camilla! sentite: evitiamole l’asprezza di un colpo improvviso; io so ch’ella v’ama tanto: ma è così facile allo spavento. — Cerchiamo di predisporla, ditele voi stesso una parte del vero, annunziate un viaggio abbreviando il tempo e la distan-