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Pagina:Prati, Giovanni – Poesie varie, Vol. I, 1916 – BEIC 1901289.djvu/107

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I

LA MADRE E LA PATRIA

     — Teco vissi; or tra le squadre
son chiamato a militar;
tu mi guardi, o dolce madre,
e non fai che lacrimar.


     5Monti e valli e piani aperti,
madre mia, varcare io so;
se tu brami ch’io diserti,
madre mia, diserterò.


     — Che mai dici, figliuol mio!
10Non mi dar questo dolor.
Sia di me quel che vuol Dio,
ma non farti disertor.


     Infamato al patrio lito
non recar l’incauto piè:
15figlio mio, t’ho partorito
per la patria e non per me. —