Quando il mal li ha sopraggiunti,
si guardâro e pianser tanto:
ma ogni stilla di quel pianto 50dai lor baci astersa fu.
Cadder pallidi e consunti:
lor dimora è tra gli spirti.
Noi di piú non possiam dirti:
tu non puoi saper di piú. —
55E intanto giú nel basso a un romorío
di foglie e delle stelle al lume incerto,
ecco tremar la compagnia fedel;
poi surge un suon di disperato addio;
ei s’inabissa giú nel suolo aperto, 60ella gemendo si dilegua in ciel.
— O fate vergini,
voi che abitate
gli astri e le tenebre,
l’aure ed i fior;
65voi rivelatemi,
vergini fate,
questa recondita
storia d’amor. —
E un roseo nuvolo 70sulle veloci
piume dei zefiri
ecco venir;
ecco un insolito
rumor di voci, 75poi queste limpide
note n’uscîr: