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iii - convegno degli spiriti |
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— Vissero insiem; ma la fanciulla amante
volea prostrarsi sulle verdi zolle
a supplicar per le sue colpe tante...
80Ed ei non volle.
Molto l’amo; ma la fanciulla, senza
pace vivendo, volea far satolle
dei miseri le fami, in penitenza...
Ed ei non volle.
85Spuntava l’alba; e la fanciulla oppressa
giú in quell’erma chiesetta, a piè del colle
scender volea per ascoltar la messa...
Ed ei non volle.
F’uggîro un dí dopo contrasti e guerre;
90e la madre di lei diventò folle:
chieder volea novella alle sue terre...
Ed ei non volle.
E molto i suoi voleri eran tenaci,
ma in lei sola fu lieto, in lei si piacque;
95e i suoi voleri confondea co’ baci...
Ed ella tacque!
Piangeva un dí con disperato affetto
un fanciullin, che per morir le nacque:
ei se la strinse lungamente al petto...
100Ed ella tacque!
Pensava un tratto alle natíe riviere
nei lunghi dí quando malata giacque;
ei la vegliò per cento notti intere...
Ed ella tacque!