Vai al contenuto

Pagina:Prati, Giovanni – Poesie varie, Vol. I, 1916 – BEIC 1901289.djvu/129

Da Wikisource.

iii - convegno degli spiriti 123



     — Vissero insiem; ma la fanciulla amante
volea prostrarsi sulle verdi zolle
a supplicar per le sue colpe tante...
                    80Ed ei non volle.


     Molto l’amo; ma la fanciulla, senza
pace vivendo, volea far satolle
dei miseri le fami, in penitenza...
                    Ed ei non volle.


     85Spuntava l’alba; e la fanciulla oppressa
giú in quell’erma chiesetta, a piè del colle
scender volea per ascoltar la messa...
                    Ed ei non volle.


     F’uggîro un dí dopo contrasti e guerre;
90e la madre di lei diventò folle:
chieder volea novella alle sue terre...
                    Ed ei non volle.


     E molto i suoi voleri eran tenaci,
ma in lei sola fu lieto, in lei si piacque;
95e i suoi voleri confondea co’ baci...
                    Ed ella tacque!


     Piangeva un dí con disperato affetto
un fanciullin, che per morir le nacque:
ei se la strinse lungamente al petto...
                    100Ed ella tacque!


     Pensava un tratto alle natíe riviere
nei lunghi dí quando malata giacque;
ei la vegliò per cento notti intere...
                    Ed ella tacque!