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138 | v - da «memorie e lacrime» |
II
ALLA MALINCONIA
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Vieni, dolce compagna alla pensosa
anima, che pur volge ove tu sei;
e non molto tardar, se alcuna ascosa
simpatia di dolor t’annoda a lei.
Vieni soletta, e accanto mi riposa,
poiché tutto in custodia io mi ti diei;
e dolce parla, e dimmi alcuna cosa
che dia pace una volta a’ pensier miei.
Tedio m’occupa l’alma e l’intelletto
per sé giá stanco nel rumor, che mena
tanto popol che ciancia e che non sente!
Talché ogni lume di soave affetto
mi si fa gel di dentro, e ne ho gran pena.
Provvedi, amica, il mio viver dolente!