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Tutti di rosa a te rideran presto
gli anni di gioventú, cara angiolella,
né molto andrá che sentirai quel mesto
turbamento gentil, che amor s’appella.
O figlioletta mia! poiché da questo
mondo è fuggita la materna stella,
il tuo povero cor fa’ manifesto
a me, che per me t’amo, e piú per quella.
Io parlerò col tuo povero core,
e alcun conforto, o dolce anima cara,
stillerò forse sulla tua ferita;
perché l’uom che negli occhi ebbe il dolore,
o figliuoletta, agevolmente impara
la mesta intelligenza della vita.