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162 | vi - dai «nuovi canti» |
II
PENSIERO MALINCONICO
Mi chiedesti, o bella oppressa,
una nota del mio canto.
Tel promisi, e la promessa
si fa sacra ai dí del pianto.
5E l’afflitta fantasia
m’inspirò quest’armonia.
Come l’onda incalza l’onda
per le curve della riva,
l’etá mesta e la gioconda
10sui mortali è fuggitiva.
E ci lascia un segno appena,
come l’orma sull’arena.
La bellezza è fior gentile,
è la rosa a Dio rapita,
15che diffonde un breve aprile
lungo il verno della vita,
ma nell’aura del dolore
si consuma il divin fiore...