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182 vi - dai «nuovi canti»



     Forse un immenso palpito
in questo dubbio mondo
desterá Dio. Dell’ínclite
acque eridanie in fondo
85fors’è la gemma ascosa,
che all’indolente sposa
piú gloriosi talami
desiderar fará.


     E tu, fanciulla, indocile
90degli evirati accenti,
cantar tu possa il cantico
che aspettano le genti!
E in quell’eccelso agone
raccoglierai corone,
95quai non fiorîro al libero
sol della greca etá.