Pagina:Prati, Giovanni – Poesie varie, Vol. I, 1916 – BEIC 1901289.djvu/203

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iii - ricordi di una festa



     Ma nelle dubbie tenebre
20perché mi segui ancora,
o immagine gentil?
     Deh! co’ miei tristi vesperi
non mescolar l’aurora
del tuo ridente april.


     25Eppur m’ascolta. Un tremito,
quand’io ti penso, il viso
trascolorar mi fa.
     Ah! perché mai gli oceani
da me non han diviso
30questa fatal cittá?


     Io de’ giocondi vortici
m’infusi al rapimento,
te sola a ricercar!
     Le strette consapevoli
35della tua man risento,
e gelo in ricordar.


     Di quelle tante fiaccole
com’eran foschi i rai,
indifferente il suon,
     40smorte le gemme e gli abiti,
quando, amor mio, trovai
della tua voce il don.


     Voluto avrei degli angeli
i guardi e la favella,
45cara, per darli a te,
     e un nome eccelso, e il fascino
d’una persona bella,
e lo splendor d’un re.