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Pagina:Prati, Giovanni – Poesie varie, Vol. I, 1916 – BEIC 1901289.djvu/221

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riva e il garda



     180Forse qui intorno
le indomit’ali
disteser l’aquile
del Tebro un giorno.
Qui ruppe un sònito
185d’ardenti evviva,
e i trionfali
lauri si colsero
da questa riva,
e tra quest’etere
190d’aranci pieno,
le vinte vergini
premendo al seno,
nei molli eloqui,
nei dolci nodi
195si spense il torbido
sangue dei prodi,
e i formidabili
sdegni tenaci
morîr nei baci
200del vincitor.


     Che val ch’io noveri
le perle care
che ti circondano,
figlio del mare,
205Garda amoroso
nel tuo riposo,
Garda terribile
nel tuo furor?


     Ahi, come lugubri
210mugghiano i campi
del ciel! Che obbliquo
baglior di lampi!
Perché sollevi