dei miti aprili,
passano, volano 280veltri e fucili;
e per le selve,
nei cavi spechi
le canne tuonano
sopra le belve. 285Del suon dei corni
squillano gli echi;
di caccia adorni
zaini e carnieri,
ecco i bracchieri 290con l’ansie mute
vincer le acute
punte, ravvolgersi
pei greppi infidi,
balzar sui penduli 295sassi omicidi,
ogni aspro salto
spiccar dall’alto,
vincere i triboli
d’ogni sentier.
300Ma, quando fervida
suoni la ruota
de’ cocchi, e gli erti
balzi si rompano
in calli aperti, 305verranno a stringerti,
naiade ignota,
de’ tuoi sí limpidi
laghi al tepor,
quanti si piacciono 310di queste stanze,
dove piú facili