Pagina:Prati, Giovanni – Poesie varie, Vol. I, 1916 – BEIC 1901289.djvu/239

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ii - la passeggiata 233



     che veniste carolando
su’ miei prati in lieta danza,
col coraggio e la speranza,
colla fede e la virtú?


     25Fresche aurore, oh! chi vi ha spente?
quando sotto a’ miei balconi
mi destava la fremente
allegria dei cacciator,


     e del corno agli acri suoni
30rispondea con varia legge
il tumulto delle gregge
e la tibia dei pastor!


     Oh, notturni allegri fochi
del novembre, in mezzo ai solchi,
35dov’io stava ed altri pochi
fanciulletti ad ascoltar


     dal piú vecchio dei bifolchi
le prodezze e il vario marte,
quando, insiem con Bonaparte,
40scese l’Alpi e passò il mar!


     Il mio nome, ignoto ai cupi
tradimenti dei mortali,
quante volte per le rupi
d’eco in eco udii morir!


     45Né d’incensi né di strali
fu mai segno il fanciulletto,
che, con Dante e col moschetto,
gía le lepri a perseguir.