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286 | viii - da «storia e fantasia» |
Però che sempre un palpito
ebbe per voi, cantori
dei radiosi vesperi
125e degl’infausti amori;
e, irato all’uom, sovente
per voi si consolò.
Ah! quando schiudi ai gemiti
la bocca onnipotente,
130chi mai, chi mai, Natura,
santa di Dio figura,
chi superar ti può?