145Risparmia al mio villaggio
la spesa e la scultura.
Egli è modesto e saggio:
deh! lascialo cosí.
Sfidiam la sepoltura. 150insiem, con due sorrisi;
ché, scalpellati o incisi,
giá non si torna al dí.
Poi, senza cippi ed archi,
in valli ignote e cupe 155russano i patriarchi
nudi d’orgoglio il cor.
Di Leutra sulla rupe
Epaminonda giace:
la polvere d’Aiace 160stride insepolta ancor.
Dormono Omero e i bardi
senz’urna, in qualche fosso;
e il povero Siccardi
potrebbe anch’ei dormir, 165senza sentirsi addosso,
mercé del roman fisco,
un comico obelisco,
riso dell’avvenir.
Son le funeree moli 170cosí frequenti adesso,
che un gioco di piuoli
il camposanto appar.
Possibile che un gesso,
una pastella, un bronzo 175muti in Platone il bonzo
in Paolo un Escobár?