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xiv - al mio futuro biografo 303



     145Risparmia al mio villaggio
la spesa e la scultura.
Egli è modesto e saggio:
deh! lascialo cosí.
               Sfidiam la sepoltura.
150insiem, con due sorrisi;
ché, scalpellati o incisi,
giá non si torna al dí.


     Poi, senza cippi ed archi,
in valli ignote e cupe
155russano i patriarchi
nudi d’orgoglio il cor.
               Di Leutra sulla rupe
Epaminonda giace:
la polvere d’Aiace
160stride insepolta ancor.


     Dormono Omero e i bardi
senz’urna, in qualche fosso;
e il povero Siccardi
potrebbe anch’ei dormir,
               165senza sentirsi addosso,
mercé del roman fisco,
un comico obelisco,
riso dell’avvenir.


     Son le funeree moli
170cosí frequenti adesso,
che un gioco di piuoli
il camposanto appar.
               Possibile che un gesso,
una pastella, un bronzo
175muti in Platone il bonzo
in Paolo un Escobár?